A causa della presenza di quantità sempre crescenti di dati all’interno dei sistemi informativi aziendali e della necessità di poter avere report sempre più complessi, vengono richiesti al mercato metodi sempre più innovativi per la generazione della reportistica.
Sebbene questa attività possa sembrare semplice da svolgere, la generazione di report richiede in realtà la raccolta di dati spesso in grandi quantità ed eterogenei. Inoltre, nel processo sono coinvolte diverse figure professionali, con competenze diverse (tecnici di database, esperti di dominio, dipendenti): la mancanza di conoscenze comuni e di un framework unificante può quindi ostacolare in modo significativo la definizione efficace ed efficiente e la generazione continua di report.
Per provare a rispondere al problema, il ricercatore dell’ICT Lab di C2T Nicola Cortesi (dottorando industriale del Consorzio), Giuseppe Psaila (Università degli Studi di Bergamo) e Antonia Azzini (Cefriel) hanno pubblicato di recente il loro lavoro scientifico incentrato su un nuovo framework chiamato RADAR, acronimo di “Resilient Application for Dependable Aided Reporting”: il framework è stato concepito per essere un “ponte” tra i dati e i dipendenti di un’impresa incaricati di generare report.
Nello specifico, il framework costruisce una base di conoscenza comune in cui gli amministratori di database e gli esperti di dominio descrivono la loro conoscenza del dominio dell’applicazione e dei dati raccolti; questa conoscenza può essere sfogliata dai dipendenti per scoprire i dati rilevanti da aggregare e inserire nei report durante la progettazione dei layout, assistendo l’intero processo dalla definizione dei dati alla generazione del report stessi.
L’articolo RADAR: Resilient Application for Dependable Aided Reporting, disponibile liberamente in open access, presenta quindi lo scenario applicativo e la visione sottostante attraverso un esempio in esecuzione, definisce il modello dati e presenta l’architettura del framework.